Buco d'ozono

Buco d'ozono
di Luca Massaro

Dimmi del sole se è nemico
stamani o se il velo d'ozono
protegge il respiro del gregge smarrito

Dimmi se il velo d'ozono s'è rotto
brav'uomo, scienziato, vigile urbano –
dimmi che non è colpa dell'uomo

Dammi un dio, un sole, una vendetta
dammi nemesi per i provati polmoni –
non dirmi che siamo solo coglioni

Strappami il pelo di dosso, potente:
Glabro sarò e più avvelenato il mio dente
ti toccherà l'osso

Sei un pusillanime, dimmi ch'è vero –
Pensiero manifesto, ho i dati alla mano:
ho ancora una mano?

Ho un dito secco, amico
del sole e del velo d'ozono:
è il medio di Galileo

Entra su nel museo di Storia della Scienza
in piazza Giudici, a Firenze
o politico potente e pezzo di merda

Guarda quel dito saggio che il sole
di maggio toccò, nel crepuscolo fiorentino pensalo
a contatto col tuo intestino

Ottuso imbecille vigliacco
testa catalitica, fiato di benzene
sommo cesare rincoglionito

Che rendi il mio dire così
tosto ed ardito –
ho ancora il mio dito?

C'è un buco d'ozono nel cielo lassù –
Aiutami tu a dare pensiero
aiutami tu a rattoppare quel velo

Ad accendere un cero a Manitù.

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