Con l’imperturbabile
e superiore saggezza dei gatti
scrutava sonnacchioso e perplesso
il mio inutile lavoro di incisore.
Ma qualcosa del mio metodo
certo condivideva:
la lentezza
o forse le frequenti soste
dedicate alle carezze.
Ci accomunava
lo stile ineguagliabile dei pigri
ci univa
la più sfolgorante assenza di idee..
Eppure insieme abbiamo sognato
di tornare randagi
insieme ascoltato il vento inquieto
insieme squadrato l’orizzonte del giardino.
Sempre ci ha vinto la pigrizia
l’intelligente previsione
che niente vale la sicura quiete della sera..
Ma l’ultima luna di marzo
Michelino mi ha sorpreso
con improvvida scaltrezza
si è preso gioco di me.
Senza indugio
senza un saluto
come si conviene a un vero gatto
Sua Maestà Grigio-Perla
ha piantato nel buio gli occhi gialli
e fiutando la notte
ha rincorso per sempre il mistero.
Non raggiungerò più
il mio tenero compagno di lavoro:
sulla lastra incisa
seguirò forse nuove tracce
ma non saprò mai
come i gatti
i prodigi che schiudono il destino.
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