Avevo tre anni

La mia casa era quella dei nonni,

affacciata su un’aia di pietre,

a ridosso di una Pieve millenaria,

con la cucina pavimentata di lastre

dove si aprivano le porte di tante stanze.

 

I miei vestiti erano

un grembiulone a quadretti variopinti, d’estate,

ed una gonnella a pieghe azzurre, d’inverno.

 

I miei capelli erano

due code bionde più chiare del grano

legate sopra le orecchie

con nastri di tela turchina.

 

La mia merenda era

una fetta di pane bagnato

spruzzata di vino,

con poco zucchero.

 

I miei amici erano

le mucche della stalla,

le botti profumate della cantina,

i colombi che, dalla torretta,

penetravano furtivi nel granaio.

 

La mia bambola era

il gesso candido che la nonna usava

per pulire le mie scarpine bianche,

vestito con le carte di caramella

raccolte in terra durante le fiere.

 

La mia mamma era …

… la mia mamma non c’era.

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