La mia casa era quella dei nonni,
affacciata su un’aia di pietre,
a ridosso di una Pieve millenaria,
con la cucina pavimentata di lastre
dove si aprivano le porte di tante stanze.
I miei vestiti erano
un grembiulone a quadretti variopinti, d’estate,
ed una gonnella a pieghe azzurre, d’inverno.
I miei capelli erano
due code bionde più chiare del grano
legate sopra le orecchie
con nastri di tela turchina.
La mia merenda era
una fetta di pane bagnato
spruzzata di vino,
con poco zucchero.
I miei amici erano
le mucche della stalla,
le botti profumate della cantina,
i colombi che, dalla torretta,
penetravano furtivi nel granaio.
La mia bambola era
il gesso candido che la nonna usava
per pulire le mie scarpine bianche,
vestito con le carte di caramella
raccolte in terra durante le fiere.
La mia mamma era …
… la mia mamma non c’era.