E’ la rivoluzione. L’unica vera rivoluzione.
Un pensiero che, come una folgorazione si è materializzato in queste tre parole, sintesi delle mie riflessioni sulla qualità della vita e sulla qualità dei rapporti che regolano la convivenza civile.
Il cui significato non ha nessuna implicazione di carattere religioso, al contrario, è l’essenza della laicità e dell’egoismo umano.
Qui si vuole dimostrare quanto questo assunto, possa essere utile e conveniente alla vita terrena e materiale, alla vita di ognuno di noi, alla vita di tutti i giorni.
L’applicazione di questo concetto può liberare risorse inimmaginabili, anche se in un primo momento avremmo dei riflessi negativi, in quanto molte categorie di lavoro potrebbero subire notevoli riduzioni di personale a causa del lento, ma costante calo della materia prima: i cattivi.
Posso citarne alcune: i corpi di polizia, gli avvocati, gli organismi giudiziari, gli operatori carcerari, gli psicologi, gli ecclesiastici.
Ma il trend negativo avrebbe breve durata. Gli operatori di tutti i settori in esaurimento, potranno essere impiegati nei servizi utili alla società che sarebbero finanziati con le risorse precedentemente utilizzate da tutto l’apparato repressivo.
Il bene genera bene. Otterremmo in breve un effetto domino con il quale, bene e piacere, si estenderebbero a macchia d’olio ovunque.
Cattivo, guardia, avvocato, tribunale, giudice, carcere, psicologo, sacerdote.
Questa filiera non porta vantaggi economici né alla società, tanto meno ai singoli cittadini.
I cattivi fanno sprecare energie che, altrimenti utilizzate, migliorerebbero il nostro tenore di vita.
I cattivi sono costosi. Non ce li possiamo permettere.
Bisogna educare ad essere buoni non solo per meritare il premio di cui potremmo usufruire nell’aldilà costituito dal paradiso, ma perché economicamente conveniente.
Anche l’egoismo umano, molla di tutta la nostra evoluzione, sarebbe appagato e soddisfatto:
“Essere buono porta vantaggi a me stesso, in termini di consenso, di successo, di danaro. Più sono buono, più sono amato. Io sono buono, perché mi conviene.”