Bianca

Una mattina di qualche giorno fa salgo in tramvia (non ricordo per andare dove) e mi fermo sulla piattaforma girevole per avere un appiglio sicuro adatto alla mia statura (bassa).
Teste chine immerse nei cellulari, sguardi tristi o assenti guardano oltre il finestrino.
Tre ragazze parlano ad alta voce (anche troppo), si raccontano la serata trascorsa, non sanno in quale ristorante pranzeranno, forse solo un panino volante se si vuol essere puntuali all’appuntamento. Sembrano venire dall’empolese o da Castel Fiorentino. Là sono tutte così maledettamente esuberanti …

Accanto a me, quasi a toccarmi, una bella ragazza in piedi appoggiata alla parete a mantice, ha un libro in mano. Legge. Talvolta le labbra accennano un sorriso impercettibile, quasi la traduzione di un pensiero.

Curiosa allungo lo sguardo. E’ un libro di poesie.
Una ragazza in piedi in tram sta leggendo poesie.
Un fiore prezioso, penso.
Mi viene voglia di toccarla perché si volti.
Vorrei vedere i suoi occhi, vorrei sorriderle e dirle che mi sta facendo felice.
Il timore di essere indiscreta frena il mio gesto e continuo ad osservarla leggendo qualche verso insieme a lei.

 Il tram sta per arrivare alla stazione, capisco che lei scenderà alla prossima fermata. Non posso lasciarla andare senza conoscere il suo nome. Mi faccio coraggio e le sfioro la giacca con un dito. Le sorrido mentre si volta e mi guarda.
Sei un fiore prezioso, le dico.
Indicando il libro le chiedo di mostrarmi la copertina.
Leggo, Fiore di poesia di Alda Merini.
Lei mi sorride.
Dimmi il tuo nome.
Bianca, mi dice.
Io Sandra, ed oggi sarò più felice a causa tua, Bianca.
Grazie.

Proseguo e non scendo. Non sono ancora arrivata.
Mi sento diversa, rassicurata e serena, perché ora so che sul tram, esiste una giovane donna che legge poesie.
Posso ancora sperare.

Quando: 
16 dicembre 2019
Genere: 
fatto accaduto