Festival della Poesia - Sarajevo settembre 2011

Serena Castro e Isabella Dell’Omo hanno partecipato al festival internazionale della poesia a Sarajevo lo scorso settembre.

Pubblico la lettera di Serena che racconta:

"Eh! cara Sandra, che esperienza fulminante.... Robe da non poter essere uguali dopo e che non riesco nemmeno a circoscrivere in una mail perchè ancora mi lavorano dentro.

Tutto speciale a Sarajevo. Tutto intenso a Sarajevo.

Difficile ignorare i segni dei mortai sui muri ancora non stuccati, perchè sono così poveri, ma così poveri che i buchi nell'intonaco gli fanno un baffo, se la scelta è non mangiare.

I buchi dell'intonaco sono un dettaglio: la scelta di come spendere i pochi soldi predilige per forza il pane quotidiano. Quelle mitragliate, quelle esplosioni stampate sui muri restano stampate a segnalare un passato recente di paura e un presente di ben altre urgenze che sanare ferite sugli intonaci.

Poi vedi in filigrana la bellezza di una città che è stata stremata, ma viveva pienamente, in armonia, in coabitazione ... multietnica, multiculturale e si sente ancora.

Ma l'hanno ridotta ad uno zerbino, questa splendida città così ricca di storia e di popoli. Ora cerca con fatica delle gambe su cui camminare, ma stenta e stenterà per molto. Manca una generazione di mezzo, mancano gli uomi di trenta-quarant'anni.

Tutti morti. I cimiteri sono paesaggio della topografia collinare, ma anche cittadina.

Le letture delle poesie sono state impegnative, quasi tutte di sfondo civile e sociale. C'erano pezzi da novanta, beat generation compresa, quelli rimasti.

Jack Hirshmann, Paul Polansky, Agneta Falk (beat generation USA), Tony Harrison (UK), Devorah Major (USA), Carmen Yanez (CILE la moglie di Sepulveda tra l'altro), Sotirios Pastakas (Grecia), Slavsko Santic (Bosnia).... e tanti ancora. 

http://www.casadellapoesia.org/eventi/festival/sarajevo-2011-incontri-internazionali-di-poesia-sarajevo/presentazione

Versi come  petardi credimi, dei detonatori di emozioni.

Che bello scoprire percorsi di parole così inusuali, uso di canoni diversi, occhi sul mondo originali eppure condivisibili! Che bello fare fatica e aprirti dentro un canale nuovo per far scorrere parole diverse, suoni e dissonanze, lingue che da sole sono poesia e lingue che non hanno bisogno di essere tradotte per creare comunione...

Ti dico, sto ancora elaborando, sedimentando.

Tutto bellissimo! Sono cresciuta."

Quando: 
settembre 2011
Genere: 
Cronaca