La tenuta del “Salice piangente”

Scenografia

Si apre il sipario.

Sotto il salice si alternano una fisarmonica, uno che legge un libro, uno che mangia un panino, un cane con il padrone che fa pipì all'albero, due che giocano a carte, una contadina che fa la calza, tutti a modo proprio devono esaltare la presenza del salice entrando in scena uno per volta, tutte le volte che cambia scena si spengono le luci, e infine.......

Arriva Beppe il contadino, con una zappa sulle spalle  e va verso il salice; appoggia la zappa al tronco e con le braccia conserte aspetta la Rosina (attesa con musica sottofondo)

Cambia musica ed entra in scena la Rosina; sculettando va verso Beppe si abbracciano, si grufolano, la luce si spenge, si odono dei mugolii.

A un certo punto si sente la voce fuori scena di Ughino il fattore, la luce si riaccende, la Rosina tutta spettinata (magari una parrucca), il reggiseno appoggiato sull'albero, Ughino con i pantaloni in mano in mutandoni; la Rosina vede il marito, esclamazione, la Rosina scappa, Ughino mentre si mette i pantaloni vede il reggiseno, la insegue con il reggiseno in mano, inciampa mentre gli calano i pantaloni.

Entra in scena Ughino con i fogli in mano, vede Beppe zappare lo chiama; non deve zappare perché tanto lì deve venire una vigna e va anche tagliato il salice

Dialoghi

Ughino - Quest'albero va tagliato, dà noia alla vigna e mi rimane anche antipatico con tutti questi fronzoli

Salice - Ma che noia ti do, io rappresento la vita, tu non la sai, ma tanti anni fa il conte Arduino comprò la terra qui intorno e vi costruì la tenuta e siccome al centro c'ero io la chiamò " La tenuta del salice piangente” e fu la sua fortuna. Ricorda! Io sono il salice piangente dalle fronde che ricadono e riparo dal sole tanti contadini.

Ughino - .. piangente.... Da quanto piangi e a vedere i tuoi rami la tu vita dev'esser tutto un piangnisteo.

Salice - Per forza a vivere fra voi umani non vi è altra alternativa, mi tocca ad assistere a tutte le vostre magagne. Per esempio come stamattina...

Ughino  - Perché? O stamattina i che l'è successo! ... Racconta racconta....Perché sai io sono un po' curioso ..

Salice - (gli è anche curioso)  Stamattina verso l'alba sotto le mie fronde l'è venuta una giovin donzella dall'aria un po' sospetta e dopo un po' un giovin contadino; prima hanno cominciato a baciarsi, poi piano piano ad agitarsi....e in fine n’é uscita una parola strana!

Ughino   - O i che l'è questa parola strana?

Salice - (sempre curioso il signorino) “Corna”! lo sai icché vuol dire?

Ughino - Porca miseria, ora capisco perché stamattina mi sono svegliato con un gran mal di testa

Salice - Icché c’entra il mal di testa! Come siete strani voi uomini..

Ughino - Noi strani ??.. voi vu siete strani, vu fate vita vegetativa e non potete capire i nostri sentimenti ( sentimenti un corno....e son ma becco! )

Salice - E saremo anche vegetali, ma siamo dei grandi osservatori e conosciamo troppo bene i nostri polli....specialmente te.

Ughino - (ora sono anche un pollo)   maaah.. come sarebbe a dire?

Salice - Ma te,  un tu sei il fattore della tenuta " Il Salice piangente" che tutte le sante mattine tu passi di qui?

Ughino - Si ...e allora icché c’è di strano? hai qualcosa in contrario ?

Salice - Io ?...Io no per carità... però... una certa contadina..

Ughino - Spiegami un pochino ....iiii..icché tu vorresti dire...e un capisco.

Salice - Quella contadina... stamattina sotto le mie fronde diceva a quel ragazzo (che l'aveva una frenesia e un bollore in corpo), di aspettare che fosse passato il fattore come fa tutte le mattine, ma lui come tutti voi uomini l'aveva una gran fretta, così l'è nato un litigio furibondo, io non so per quale ragione..

Ughino - Brutta malalingua! Insinuazioni del genere nei miei confronti un ni fa nemmeno il padrone. Sai cosa faccio? Vado a prendere la sega e ti taglio!

Salice - E cosi fece. Venni tagliato in trentacinque pezzetti, ma dal quel giorno con la mia morte finì anche la tenuta del " Salice piangente" e il fattore rimase disoccupato.

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