L'amore

 

L'amore è come le piante. È un seme che non gettiamo noi, ma qualcun altro pone nel nostro cuore, anzi in una relazione. Il terreno in cui questa pianta cresce siamo noi. Noi decidiamo se metterla in un vaso piccolo o grande, o addirittura in terra. Scegliamo quanto curarla e come: quanta acqua, ogni quanto, il concime e l'affetto. È una pianta che cresce curata da due persone.

Questa relazione, questo legame che si crea fra due anime è la pianta. Ci sono miriadi tipi di piante, come i modi di amare. Una quercia secolare non è più pianta di una violetta di bosco, né un rampicante lo è più del grano. Così ogni tipo di amore non è migliore di un altro, è solo diverso. L'amore è numeroso tanto quanto lo sono le relazioni fra le persone. Ogni pianta è in sé unica e irripetibile, così come ogni amore: non nasceranno mai due castagni identici in tutta la storia dell'universo.

Se si accetta questo e lo si capisce, si scopre un giardino meraviglioso intorno a noi, un mandala vivente fatto di relazioni che ci legano a tante persone, un giardino in comune, curato da tante mani. Possiamo trovarvi fiori di campo, che al cambiar di stagione muoiono; cipressi dalle radici profonde; peschi carichi di frutti; fragoline selvatiche nascoste nel sottobosco; querce dalla chioma maestosa. Ci sono semi appena piantati che sono diventati in fretta alti eucalipti o altri molto antichi che sono delle piccole primule.

Da soli o insieme all'altro, decidiamo se la piantina seminata deve crescere nel fertile terreno del nostro cuore o rimanere un piccolo bonsai dentro un vaso. Le nostre cure, attenzioni, che diamo a ogni pianta determinano la sua crescita. Possiamo lasciarla seccare, non bagnandola abbastanza, o lasciarla soffocare dalle erbacce. Non c'è, però, solo la nostra volontà, ma un disegno più grande che può trasformare una piccola piantina in una sequoia senza che l'avessimo voluto. Quello che per anni è stato un alberello in un vaso di coccio, un giorno può rompere la terracotta affondando le radici nel nostro cuore e diventando alto e forte. Mentre quella piantina a cui tanto tenevamo e che curavamo con profondo affetto e interesse, può seccarsi inaspettatamente: o perché l'altro non l'ha voluta curare, o per motivi per noi incomprensibili.

Queste radici di luce, che ci collegano a tutti gli esseri viventi e che generano piante di meraviglioso splendore, sono il vero e unico nostro nutrimento. Noi le nutriamo ma loro nutrono noi. Non ci sono regole precise per curare il giardino dell'amore, né precetti scritti. Si può solo usare il nostro cuore per orientarci, e tanto buonsenso. Non si può pretendere che una bella margherita diventi un ficus indiano e che ci sostenga per tutta la vita, come vorremmo noi. E quando una pianta muore, anche se è una quercia millenaria, non si deve passare il resto della nostra vita a rimpiangere la sua assenza, per quanto sia stata importante per noi la sua presenza. L'arte di amare segue le uniche leggi eterne della natura. Non ci sono contratti o rituali umani che possano prolungare la vita di una di queste piante, o farla morire se non è il suo tempo. Nessuno deve invadere le nostre relazioni trasformandole a suo piacimento. Ogni piantina che condividiamo con quella persona, è intimamente nostra. Anche se viene deturpata da altri, se le sue radici sono forti, non morirà, ma potrà tornare a ergersi più forte di prima. A questo servono i terremoti e le tempeste, a rendere più forti le nostre piante, e a creare posto togliendo quelle piante che non ci servono più. E nessuna istituzione umana può decidere come devi gestire il tuo giardino, solo tu, con l'altro, lo puoi fare.

Ama come senti, senza paura, che è il pesticida più pericoloso per l'amore. Ama e cura il tuo amore, con una devozione senza pari, come un'offerta al tuo Dio. Ama senza consigli: sarà la pianta a dirti cosa devi fare. Ama e accetta il tuo giardino per quello che è. Ripuliscilo ogni giorno e permetti agli altri di fare altrettanto con le piante che avete in comune. Ama senza pretese: nessuno chiederebbe a un olivo di fare i pistacchi o a una rosa di non sfiorire. Fai altrettanto. Prendi quello che viene e curalo: avrai delle sorprese uniche. Lasciati amare come una pianta. Lascia fare. Permetti all'amore di fluire in te, di nutrire la tua pianta. Nessuno è indegno di amare e soprattutto di essere amato. Ognuno si merita un giardino meraviglioso, un Eden, in cui Dio possa camminare e gioire.

Il coraggio è il nutrimento migliore per la pianta dell'amore. Buttati! Domani potresti non avere più la possibilità di curare la tua pianta e di condividerla con chi ami.

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