Pubblichiamo alcune lettere - scambi più o meno affettuosi tra celebri coppie- che a causa del noto disservizio postale non sono mai arrivate a destinazione, vagando qua e là per il mondo, per anni, secoli e per tale motivo, pur riguardando personaggi noti, non hanno contribuito a documentare le loro storie. Per la legge sulla privacy e per un logico dubbio sulla loro autenticità non possiamo citarne la fonte. Abbiamo dovuto raccorciare, tagliare qualche firma, ma dal tono, dallo stile e dagli argomenti se ne potrebbero dedurre gli attori. Praticamente, sono degli inediti -talvolta dissacranti- che rivelano facce nascoste, retroscena inimmaginabili ed intimità insospettate, aspetti ignoti al grande pubblico.
. Se questo dovesse intaccare la vostra radicata considerazione su alcuni personaggi non prendetevela con noi. È colpa delle poste!!!
Lettera registrata al n.22 del rep.. Ritrovata per caso nell'intercapedine di una antica credenza del 500 all'atto del restauro. La scrittura, intercalata da simboli grafici,a tratti cifrata e certamente vergata da destra verso sinistra, per alcune parti ha necessitato di interpretazione piuttosto libera che non ne ha però svilito il contenuto. Una accurata perizia ne ha attribuito la paternità -senza alcun dubbio- ad un tale Leonardo, fiorentino, di cui si è però unanimemente voluto sottacere il casato poichè il contenuto della lettera, rivelatore di comportamenti quantomeno equivoci, profanerebbe -pur senza scalfirne gli innumerevoli ed indiscutibili meriti- una "immagine secolarmente consolidata" , partorendo(forse) un'ondata emotiva dalle conseguenze inimmaginabili. Solo una fortuita casualità ci ha consentito di venirne a conoscenza, dato che la lettera originale è stata acquistata ad un prezzo ritenuto assurdamente esorbitante da uno dei più famosi e grandi musei del mondo, e che si è ben guardato dal divulgarla.
Caro, carissimo Lisa, ancora mi tieni il broncio? Tu, così dolce,tenero e delicato non riesci a vedere il lato romantico di tutta questa faccenda? Tu non il coglie, lo so? Lisandro, dolce fiore della campagna autunnale, come puoi pensare ch'io abbia voluto dileggiarti regalando un dipinto che canta la tua leggiadra immagine al figlio del mio compare? Tu sai che io sono sempre molto impegnato e mi ero dimenticato che l'altra settimana quel giovine si sarebbe sposato, così, quando è venuto a casa a portarmi l'invito, mi son sentito in imbarazzo , chè non gli avea approntato niun presente! Egli vide ancor sul trespolo, e quasi fresco di colore, il dipinto che riportava la tua effige e ne rimase incantato, cosicchè colsi al volo l'occasione e gliene feci dono pel suo matrimonio, e quasi senza pensarci! Questo è tutto! La tua feroce gelosia è dunque fuor di luogo. E se pensi ch'egli abbia una pur minima possibilità di riconoscere in quel sembiante te, messer Monnati Lisandro,(e per me, solo per me, Monna Lisa) credi che mi sarei così tanto esposto, ed in quest'era che è si rinascita, ma non ancor crescita tal da comprendere? Pensi ch'io voglia rischiar di perdere gli appalti capitolini? E ch'io poi abbia un pochino celiato, battezzando sul momento quel cotal ritratto "Lisa", chi credi che possa mai collegarlo a te? Oggi, e da oggi tutti ed ovunque crederanno che quelle delicate gote, quelle silenziose labbra, quella fronte spaziosa appartengano ad una qualche gentildonna di cui m'invaghii…
Ah, Lisa, quanto mi ferisci. Tu sai che io ti ritengo la mia ispirazione più intima e profonda e ti confesso che alfin non mi spiace esser per te l'unica fonte di pene! Insieme ci siamo rincorsi per i campi e sudati abbiam colto le mele, ubriachi di felicità! E che saria io senza di te, senza il tuo leggiadro sorriso, senza la tua amorevole e costante inclinazione verso di me? Ricordi tu quella gara di scultura in piazza, ove ogni artista avea il suo prezzolato seguito, solo tu, coraggioso, di continuo mi gridavi a gran voce, Leonardo orsù vinci, Leonardo forza vinci, Leonardo dai vinci! Che quasi m'è rimasto a soprannome. Qual musa mi ispirò il leggiadro ma vigoroso quarto posteriore del famoso(e disgraziato) cavallo milanese se non tu, allorché ti miravo nel delicato atto di cogliere i fiorellini nel prato per farmene dono. E chi altri mi mosse all'idea del volo se non la tua quasi maniaca fissazione nel guardar bramoso ogni uccello levarsi?
Gioconda è la tua amicizia per me, gioconda è la tua allegria, gioconda è la tua passione per me, "omo senza lettere" e quindi, per il solo fatto che ti sto scrivendo…capirai…lo sforzo. Oh, Lisa, non sottrarmi il tuo diletto, sennò scasso tutto quel c'ho costruito, sovente da te inculcato. Ti prometto che ogni mia pittura parlerà di te, sarai sempre sulla punta del mio pennello. Ti celerò dietro un ermellino, ti serberò un posticino a tavola tra gli avventori di una cena molto importante (tutti pezzi grossi), ti dipingerò tra le rocce, e, se me ne darai l'opportunità, ti vorrò ritrarre un pò vestito e un pò desnudo, ma s'abbisogna che si faccia presto, pria che qualcun altro, magari forestiere, mi fotta l'idea e la decina di metri di muro che mi spettano, da qualche parte verso l'occaso.
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