Ogn’uomo, ogni donna,
ogni pianta,
per viver al mondo ha bisogno
di luce, calore,
da cieli lontani, da fuochi vicini.
Qualcosa di nuovo
che illumini, scaldi, alimenti.
Qualcosa di nuovo.
Qualcosa per vivere,
crescere, amare
qualcosa, qualcuno.
Qualcosa ch’è atteso ogni giorno,
qualcosa che manca,
si spera che giunga, che arrivi
improvviso, insperato.
Qualcosa di nuovo.
Qualcosa che cambi la vita,
d’ogni uomo, ogni donna,
ogni pianta,
qui soli a soffrire
la sete d’un giorno qualunque;
che attendono luce, calore
per viver dei sogni, dei giorni!
Qualcosa di nuovo.
Qualcosa di nuovo
che ieri non c’era: speranza.
La stessa speranza del mondo,
che soffre, che lotta,
si dedica, impegna, da sempre:
sian liberi l’uomo, la donna,
la pianta.
Qualcosa di nuovo.
Qualcosa che renda più uguali
qui l’uomo, la donna,
la pianta,
che sembran diversi
nell’essere, vivere, amare:
soggetti d’un’unica sorte,
che chiedon giustizia.
Qualcosa di nuovo.
Qualcosa che non vien dall’alto,
ma vien dal mistero dell’uomo
che guarda e riflette
se stesso, nell’uomo, la donna,
la pianta,
sentiti fratelli,
che chiedono amore.
Qualcosa di nuovo.