Sogno e distrazione

 

Io che distrattamente misuravo
la lunghezza delle tue mani
per sapere quanta parte del mio viso
potevi conquistare.
L'aggiunta risoluta di soffi leggeri
soffi sulla fronte riportava
l'attenzione al movimento
chiaro e fresco naturalmente
incerto e pervasivo
come fosse cosa seria
da prendere attentamente in considerazione.
Di poi tu passavi
noncurante e necessaria
come l'amaro elisir rinfrancatore di
pace e tenerezza e tenue inquietudine
era invaso lo stare mio seduto
a guardarti dal basso all'alto
affresco restaurato e pieno
dei colori ripensati dall'artista
consapevolmente assorto e quindi
distratto per capire
ch'eri un sogno.

 

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