Tornavamo da Arezzo. Scesi dal treno siam saliti sulla tramvia (l’opera più grandiosa di Firenze dopo i’ campanile di Giotto) che ci aspettava fedele ai piedi della scalinata.
In piedi, abbarbicati al palo giallo a forma di scala a chiocciola nel centro del tram, si osservava intorno, curiosi e silenziosi come fanno tutti quelli che non hanno un cellulare da trastullare tra le mani.
Ad una fermata, poteva essere Cascine, sale un tipo poco raccomandabile sulla trentina: un metro e settanta circa, cappello a becco e basta, con la tesa al contrario per far ombra alla nuca, jeans sbranati ad hoc proprio dove il gluteo si congiunge con la coscia, volontariamente calati all’inizio della resega, di modo che tutti fossimo informati sul modello delle mutande indossate, cincingomma tra i denti per dar movimento alla mascella, sguardo sfuggente e nervoso come uno che si senta braccato dall’NCIS. Ad ogni fermata si guarda intorno, mette un piede fuori della portiera e scruta in giro come cercasse qualcuno. Mentre lo sto analizzando al microscopio, lui con movimento lento e controllato estrae dalla tasca posteriore dei pantaloni un portafoglio grassoccio, lo apre e infila un foglio da 50 in mezzo ad una ventina di altrettanti fogli da 50 ivi contenuti, poi sfrontatamente lo infila di nuovo nella tasca posteriore.
Io (nuvoletta fumetto sulla testa):
- Guarda Questoooo… quanti soldi si ritrova in tasca .. chissà come li fa .. di sicuro son soldi sporchi. Non ha nemmeno paura che qualcuno gli sfili dalla tasca il portafoglio. Quello di sicuro non dura fatica a guadagnarli. Che faccia tosta, con quale arroganza tira fuori senza pudore tutto quel malloppo e ce lo butta in faccia senza riguardo. Che schifoso vergognoso! .. e deve avere un complice .. oppure sta guardando per vedere se sale il controllore, perché di sicuro questo il biglietto non ce l’ha .. (puf … sparisce la nuvoletta)
Mio marito (fumetto sulla testa):
- Quello con quei calzoni rotti nel culo, tutti quei soldi li deve aver fatti alle Cascine… (puf .. la nuvoletta si disintegra)
Se qualcuno in quei momenti ci avessi guardato, avrebbe visto i nostri sguardi vomitare riprovazione sdegno e disprezzo.
Alla fermata di Talenti il tipo fa un cenno col capo a qualcuno che è salito dalla portiera dell’altra vettura. Eccoci.. è salito il complice!!
Il tipo, al complice:
- Vai comincia! – poi si volta verso il passeggero che sta al suo fianco e gli dice:
- Favorisca il biglietto…
Colpo di scena: guardo mio marito e scoppiamo a ridere !!! In un attimo tutto si chiarisce. Il tipo losco e il suo complice sono niente po’po’ di meno che due controllori dell’Ataf camuffati da bulli e il malloppo dentro il portafogli non è altro che l’ammontare di tutte le multe da 50 euro pagate dai passeggeri che viaggiano senza biglietto!
La scena del tram mi ha fatto riflettere e tornare in mente due proverbi da non sottovalutare: l’abito non fa il monaco e l’apparenza inganna.
Dunque sarà bene che d’ora in avanti io sia più saggia e meno avventata nei giudizi .. vi pare??